Pan al Sole24Ore: la proposta di regolamento Ue sugli imballaggi ha un impatto devastante sull’industria

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Christian Morasso
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Pan al Sole24Ore: la proposta di regolamento Ue sugli imballaggi ha un impatto devastante sull’industria

Pan al Sole24Ore: la proposta di regolamento Ue sugli imballaggi ha un impatto devastante sull’industria

Vogliamo posticipare la presentazione della proposta, per far capire potrebbe minare un sistema d'eccellenza”. Così Stefan Pan, delegato di Confindustria per l'Europa in un’intervista al Sole 24 Ore in cui ha spiegato la linea lungo la quale si stanno muovendo le imprese in merito alla proposta di regolamento Ue sul riutilizzo degli imballaggi.

Per Pan “nessuno si sta rendendo conto dell'impatto che avrebbe su molte filiere, con conseguenze pesanti sull'industria alimentare, cosmetica, farmaceutica, chimica, su quella dei dispositivi medici, della cura della casa, della ristorazione e della logistica. Senza contare ovviamente quella del riciclo, per cui siamo campioni europei”.

 

Riguardo alla bozza circolata in questi giorni a Bruxelles, in attesa della presentazione da parte della Commissione europea prevista per il prossimo 30 novembre, il delegato di Confindustria per l'Europa ha affermato che “è necessario posticiparla in modo da avere il tempo di far comprendere l'impatto devastante su diverse filiere italiane ed europee e su un sistema d'eccellenza quale è l'industria del riciclo”.

 

Confindustria sta lavorando sia a livello politico, con il nuovo governo italiano, che con le altre associazioni industriali dei Paesi Ue, per spiegare le conseguenze che avrebbe questo regolamento, qualora entrasse in vigore. Proprio per questo “la settimana scorsa con il presidente Carlo Bonomi a Bruxelles abbiamo avuto un confronto molto costruttivo con gli europarlamentari italiani, con il vicepresidente della Commissione Maros` Sefcovie e con il commissario Paolo Gentiloni”, ha detto Stefan Pan.

 

Tra le richieste delle imprese il Delegato all’Europa ha riaffermato la necessità “di fare un reality check e discutere senza ideologia, tenendo conto della tecnologia in continua evoluzione. Pensiamo, ad esempio, ai grandi investimenti nel riciclo del Conai, il consorzio nazionale italiano per gli imballaggi” – ha osservato, aggiungendo che l'approccio del regolamento è “molto ideologico poiché spinge sul riutilizzo più che sul riciclo. Che può anche funzionare – ha spiegato - ma non bisogna usarlo per scardinare la filiera esistente. L'ideologia uccide l'innovazione perché non permette di lavorare con un criterio fondamentale: quello dell'apertura, della neutralità tecnologica che garantisce proprio l'innovazione. La sostenibilità – ha chiarito Pan - ha tre gambe: ambientale, sociale, economica. Quest'ultima non è stata approfondita come avrebbe dovuto. Stiamo cercando di coniugare ambizione e realismo, spiegando le implicazioni vere di questa proposta di regolamento, che a livello italiano investirebbe più di 7oomila imprese e 6 milioni di dipendenti, senza contare commercio e Horeca”.

 

In merito alle iniziative in corso Pan ha detto: “Stiamo preparando una proposta da condividere con la Confindustria tedesca e quella francese. Siamo stati i primi a lanciare l'allarme, per difendere l'eccellenza italiana che avvia al riciclo oltre 1170% degli imballaggi immessi sul mercato, e ha raggiunto con 9 anni di anticipo i target europei. Il nuovo regolamento colpisce noi più di tutti perché siamo i primi della classe. Ma ha ricadute anche in Germania, Austria, Francia, Spagna e Polonia: dialoghiamo con le associazioni industriali di questi Paesi perché è importante muoversi uniti. Vogliamo coinvolgere anche i sindacati, e ovviamente i governi, perché è un tema che tocca tutti. Cercheremo di far arrivare le nostre istanze a tutte le istituzioni Ue: dal Consiglio europeo all'Europarlamento e alla Commissione ovviamente”.

 

Secondo Pan “la gestione degli imballaggi e del riciclo è un punto in cui l'Europa può essere forte in modo ragionato e con un know how tecnico che mette insieme le migliori tecnologie a disposizione, un ambito in cui l'Italia eccelle visto che nel 2020 ha dato una seconda vita a 37mila tonnellate di acciaio, 47mila di alluminio, 4 milioni di carta, quasi 2 milioni di legno, milione di plastica, 2 milioni vetro: parliamo di 10 milioni di tonnellate di materiale, a dimostrazione di quanto ci siamo attivati e portati avanti”.

 

Sul Pnrr il Delegato all’Europa ha affermato che il piano italiano è “proprio impostato sul riciclo. Infatti, abbiamo messo in programma più di 2 miliardi di euro per rafforzare l'economia circolare. Invece, la Commissione Ue prima ha approvato questa impostazione e poi pensa di scardinare tutto attraverso un regolamento dannoso per l'industria? Bisogna avere chiaro che qualora decadesse questo modello di economia circolare, sarebbe come vanificare tutti gli investimenti fatti finora” ha concluso Pan.

 

 

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